Su Retail Ecommerce Blog è stata annunciata una serie di interessanti articoli relativi alla questione della duplicazione de contenuti e dell’impatto di queste tecniche sul ranking e sull’indicizzazione da parte dei motori di ricerca, Google in particolare.
Il primo articolo da una breve definizione di cosa siano i contenuti duplicati:
The term “Duplicate Content” refers to a large chunk or part of the same content available on different pages within a site or across different domains.
A partire da questa definizione, l’autore del post dice che non esistono in realtà penalizzazioni da parte di Google, ma anche che utilizzando questa tecnica si tendono a commettere altri errori che possono pregiudicare l’indicizzazione.
Leggete il primo articolo della serie qui http://www.retail-ecommerce.com/2010/04/seo-ecommerce-duplicate-content.html
E’ una prassi del tutto errata la duplicazione dei contenuti.
a parte le penalizzazioni nelle quali è possibile incorrere, semanticamente non avrebbe senso…
Le penalizzazioni dei motori di ricerca, Google in testa, spesso non è dato conoscerle a priori. Molto più interessante sarebbe il significato semantico di cui parli.
Come mai dici che è non avrebbe senso?
Chiunque abbia necessità di catalogare e collezionare al fine di rendere al meglio il servizio di ricerca, ODIA le duplicazioni, poiché generano inconsistenza.
I motori di ricerca non fanno eccezione in questo senso.
Esistono alcune tecniche che Google pubblicamente sconsiglia, pena penalizzazione.
A firma Google, qui trovi una lista di cose da fare e da non fare.
http://www.google.com/support/webmasters/bin/answer.py?hl=en&answer=35769
Tra quella da non fare c’è proprio la “duplicazione di contenuto”: “Don’t create multiple pages, subdomains, or domains with substantially duplicate content.”
Grazie per il link antgri.
Partendo da quello sono anche andato a dare un’occhiata alla definizione di Google di contenuto duplicato (http://www.google.com/support/webmasters/bin/answer.py?answer=66359) e ho trovato che ci sono comunque casi in cui anche se i contenuti sono simili o ugiali non vengono considerati tali.
Ad esempio:
* Discussion forums that can generate both regular and stripped-down pages targeted at mobile devices
* Store items shown or linked via multiple distinct URLs
* Printer-only versions of web pages
Soprattutto il secondo mi pare intelligente, poiché due negozi, indipendentemente dal fatto che li gestiscano aziende diverse o sempre la stessa, possono ovviamente vendere un prodotto uguale.
due articoli uguali è la norma… due pagine uguali è una cosa differente.
come hai visto anche tu dal link.. nessun mistero sui duplicati 😉
Esattamente! 🙂